Kyoto è stata la seconda tappa del mio viaggio attraverso il Giappone, e sembrava di entrare in un libro di storia vivente. Ogni angolo di questa affascinante città riportava in vita le ricche narrazioni storiche che avevo solo letto o visto nei documentari. La città era una straordinaria realizzazione delle mie fantasie d’infanzia.
Dalle case tradizionali in legno e le piccole auto che si muovevano per le strette strade, ai templi sereni e alle donne vestite in kimono, Kyoto offriva un perfetto mix tra passato e presente. Le geishe camminavano elegantemente accanto ai giovani in bicicletta, creando un contrasto unico che aggiungeva fascino alla città. L’atmosfera era arricchita dalla luce calda del sole che filtrava attraverso gli alberi e dalle piccole stazioni ferroviarie che collegavano la città alla bellezza naturale circostante.
Kyoto sembrava esistere in una realtà sospesa, dove il tempo si muoveva diversamente, permettendomi di immergermi completamente nella sua cultura. Ogni dettaglio, dai giardini mantenuti meticolosamente alle strade tranquille e tortuose, dava vita alle emozioni e alle immagini che avevo sempre associato al Giappone. La città non era solo un luogo, ma un’esperienza dell’anima, portando ricordi illustrati e fantasie in una realtà vivida.